Una famiglia, una tradizione per il vino

Proprio come le avventure più belle, anche questa è nata per caso.

Quando abbiamo scoperto ai confini delle nostre proprietà un antico vigneto denominato Argena, situato nel cuore dei ​boschi tra il Castello del Calcione ed il Castello di Gargonza, fu amore a prima vista.

Con passione abbiamo dedicato parecchi anni al suo recupero: invece di seguire i consigli che da più parti ci suggerivano un ​totale reimpianto, ci siamo presi cura delle vecchie viti, procedendo a parziali rimpiazzi di fallanze e proteggendoli dalla ​fauna selvatica del bosco con una buona recinzione.

Dopo qualche anno di sagge concimazioni naturali, sapienti potature rigenerative e valorizzazione dell’ambiente circostante, ​la vigna ha cominciato a ricambiarci con uve di ottima qualità e spiccato carattere.

È proprio in questo periodo che iniziamo a prendere via via consapevolezza che queste uve potrebbero diventare buon vino.

Altro tempo è stato investito alla ricerca del metodo di vinificazione più confacente alle preziose uve che maggiormente ​potesse valorizzare l’unicità della vigna e del suo prodotto. Spontanea è nata la decisione di ripristinare la tradizione del ​lavoro manuale in contenitori di legno, consentita anche dalle piccole quantità e dell’attenta selezione delle uve.

Abbiamo avuto la certezza di essere pronti ad avviare la produzione dopo aver sperimentato la vinificazione in tino botte: ​oltre alla peculiarità delle uve, l’uso del tino botte e le follature manuali nel processo di fermentazione sono probabilmente gli ​elementi che maggiormente conferiscono al vino Argena le note distintive e uniche e la varietà che di anno in anno esalta ​l’andamento stagionale.

Nasce così un vino emozionale, da meditazione, perfetto anche a tutto pasto, sempre sorprendentemente giovane e morbido ​anche dopo invecchiamenti importanti grazie alla tannicità addomesticata.

Pier Francesco Orlandini

Ascanio Orlandini

ARGENA

Terroir

La vigna Argena, che dà il ​nome al vino, è immersa ​nei boschi delle colline, tra ​il Castello del Calcione

e il Castello di Gargonza.

L’aria altamente ​ossigenata, la felice ​esposizione e la quota

collinare contribuiscono

attivamente alla ​straordinaria unicità del ​vino.

Uvaggio

Uve provenienti da viti ​Sangiovese di cloni ​autoctoni di 50 anni di ​età, sapientemente ​recuperate, con piccole

quantità di Cabernet ​Sauvignon.

La raccolta manuale in ​piccole cassette

prevede una sapiente ​selezione dei migliori ​grappoli e la lavorazione ​in cantina entro poche ​ore.

Vinificazione

Vinificazione in tini botte ​di legno di rovere francese ​con abbondanti follature ​manuali durante i primi ​otto giorni di ​fermentazione alcolica, ​seguiti da una ​macerazione lunga sulle ​bucce per un totale di 21 ​giorni.

L’elevata tannicità e ​gradazione alcolica ​consente di ridurre al ​minimo l’aggiunta di solfiti.

Affinamento

Dopo una sosta nei tini ​botte successiva alla ​vinificazione, il vino riposa

prima in barriques francesi ​per un periodo di ​ventiquattro mesi, poi per

più anni in piccole botti di ​legno.

L’imbottigliamento è ​preceduto da un filtraggio ​leggero per consentire ​l’evoluzione in vetro.